sottopelle

21.03.2018 Pièra magazine_n° 7

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Un arcobaleno non è un oggetto nel vero senso della parola: è questa la ragione della sua bellezza. A generare il fenomeno che chiamiamo arcobaleno è un certo rapporto che lega le particelle di vapore acqueo, il sole e l’osservatore. In realtà tutte le cose che percepiamo sono fenomeni: non oggetti ma fenomeni.”  [Kengo Kuma] 

Ci sono occasioni rare e preziose in cui l’architettura diventa arcobaleno.
Materia e percezione che si combinano in un gesto.
In quel gesto l’architettura va oltre se stessa e diventa esperienza, visione, intima percezione delle cose. Diventa fenomeno. Compie un movimento lento che la sposta dall’oggetto al soggetto, dall’assoluto al mutevole, dal materiale all’immateriale.
E in questo movimento ci trascina con sè.
Entrarci dentro ci catapulta nel nostro spazio più intimo, ci costringe a percorrerlo e ascoltarlo fornendoci gli strumenti per tentare di comprenderlo.
Sono occasioni in cui l’architettura ci solletica i sensi e ci punge l’anima. Ci trascina nella parte più interna di noi, chiunque noi siamo. Sottopelle. E a quella parte interna parla una lingua che tutti noi conosciamo.
In queste occasioni, rare e preziose, sotto la nostra pelle e sotto la sua pelle, l’architettura diventa qualcos’altro. Musica e poesia che dentro di noi risuonano.

E ognuno di noi può sentirne l’eco.

 

immagine di copertina . Great Bamboo Wall House, Cina _ ph. Lisa De Chirico