lo spazio oltre il muro

24.10.2016 Pièra magazine_n° 4

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Lo spazio oltre il muro è lo spazio che sconfina.
Esce dalle mura domestiche a cercare altri muri, quelli della città. Per poi spingersi oltre quegli stessi muri a cercare altre frontiere, nuovi orizzonti.

Lo spazio oltre il muro è lo spazio che attraversa, e nel farlo si fa percorso e diventa spazio attraversato.
E’ il paesaggio liquido che scivola, il paesaggio calpestato che porta. Lo fa con lentezza, quella lentezza scandita dell’andare a piedi.

“La lentezza è una perfetta adesione al tempo, al punto che i secondi sgranano, producono uno stillicidio simile a una pioggerella sui sassi. Questo stiramento del tempo approfondisce lo spazio. E’ uno dei segreti del camminare: un lento avvicinamento ai paesaggi che li rende pian piano familiari […] Camminando, non siamo tanto noi ad avvicinarci quanto le cose lontane che premono sempre di più nel nostro corpo. Il paesaggio è una mole di sapori, di colori, di odori, in cui il corpo è in infusione.”  [Frédéric GrosAndare a piedi. Filosofia del camminare.]

Occorre rallentare il passo per stare in infusione ed accorgersi che esiste uno spazio dentro cui stiamo e dentro cui ci muoviamo: uno spazio che ci porta.

 

immagine di copertina . serpagli, ugozzoli, brigati, baghino